LA RICONVERSIONE ECOLOGICA E L’ECONOMIA CIRCOLARE

“C’è solo un pianeta terra, ma da qui al 2050 l’umanità consumerà come se ce ne fossero tre. Nei prossimi 40 anni è previsto un raddoppio del  consumo globale di materie come le biomasse, i combustibili fossili, i metalli e i minerali, mentre si prevede che l’aumento annuale della produzione di rifiuti cresca del 70% entro il 2050.”

Così recita il New circular economy action plan prodotto dall’Unione Europea con l’intento di individuare le linee guida per un’Europa più pulita e più competitiva e definire la traccia del “Green deal europeo”.

Cardine del programma è la transizione verso un’economia circolare, ovvero un modello alternativo all’attuale capitalismo di consumo che preveda la progettazione di prodotti più sostenibili, la riduzione dei rifiuti e la possibilità di estendere il ciclo di vita dei prodotti attraverso la condivisione, il prestito, il riutilizzo e la riparazione dei prodotti. (https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/economy/20151201STO05603/economia-circolare-definizione-importanza-e-vantaggi)

Se dunque fino ad oggi siamo stati abituati a convivere con un concetto di produzione che i nostri nonni non conoscevano, ovvero l’usa e getta di quasi qualunque oggetto (dal frigorifero al maglione) nella logica di una ormai nota obsolescenza programmata dei prodotti, il nostro futuro non può più permettersi uno spreco simile di risorse e una generazione costante di rifiuti.

In una visione persino più etica ed equa del modello capitalista attuale basato sulla crescita costante e sul consumo illimitato, speriamo di abituarci in fretta ad una nuova generazione di prodotti pensati  tenendo conto dell’ambiente e del ciclo di vita del singolo manufatto.

L’Unione Europea stima inoltre che l’applicazione dei principi dell’economia circolare in Europa consentiranno un aumento dello 0,5% del pil europeo e la creazione di 700000 posti di lavoro in Europa entro il 2030, rendendoci inoltre meno dipendenti dalle materie prime straniere.

La transizione verso l’economia circolare richiederà innovazione tecnologica e ricerca finalizzate alla progettazione di una nuova gamma di servizi e di prodotti sostenibili: più sicuri, che durino più a lungo, e pensati per il riutilizzo, la riparazione e il riciclo.

Ne deriverà inoltre una maggiore qualità di vita e per le generazioni future la necessità di nuove competenze per soddisfare la crescente richiesta di lavori innovativi      .

Fonte: new circular economy action plan, Commissione Europea, https://ec.europa.eu/environment/circular-economy/

#greendeal

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