INNOVAZIONE DIGITALE, Linee guida e infrastrutture: a che punto siamo?

“La digitalizzazione e l’innovazione sono decisive per migliorare radicalmente la competitività dell’economia, la qualità del lavoro, e la vita delle persone, e per rendere l’Italia protagonista della competizione tecnologica globale. Il digitale non è un settore a sé, ma è il principale driver di trasformazione della manifattura, dei servizi, del lavoro.”

Digitalizzazione e innovazione sono la premessa e l’accompagnamento della transizione ecologica, per consentire infatti il rimodellamento dei processi industriali ed economici nell’ottica dell’economia circolare sarà indispensabile l’apporto e il supporto della tecnologia. La prima bozza del Pnrr destina il 20% dei fondi europei del Next generation Eu all’innovazione digitale e traccia la strada per investire nella rivoluzione di settori portanti dell’economia del paese come l’agricoltura e la cultura.

Altri ambiti in cui l’innovazione digitale agirà come elemento di evoluzione e ottimizzazione saranno la giustizia, con la definitiva dotazione strumentale e tecnologica per rendere abilitante il processo digitale, la telemedicina, che ha dimostrato in particolare in questo anno di covid il grande potenziale predittivo e preventivo, la didattica a distanza e la cultura digitalizzata.

Ancora oggi il paese si trova di fronte tuttavia ad aree non sufficientemente raggiunte dalle tecnologie abilitanti (xdsl, ftth) ma i piani industriali per la copertura di ftth e fixed wireless access dovrebbero consentire nei prossimi mesi la disponibilità infrastrutturale per progettare e scaricare finalmente a terra progetti di digital innovation che coinvolgano anche le pmi: dal singolo negozio che entra a pieno titolo nell’e-commerce allo studio medico che consente al proprio paziente di effettuare la visita di controllo senza muoversi da casa.

“Il digitale è la piattaforma abilitante delle riforme e della competitività” recitava il Pnrr del governo Conte pubblicato a gennaio 2021 e oggi in fase di revisione prima della presentazione alla Commissione europea ad aprile 2021. L’istituzione del ministero per la Transizione Digitale, affidato da Mario Draghi a Vittorio Colao, si innesta nel solco di questa rivoluzione. A capo della task force istituita nel 2020 dal governo Conte, Vittorio Colao continua la sua attvità nel governo Draghi e sottolinea negli incontri di fine febbraio con le telco l’importanza degli investimenti previsti dal Recovery Plan, di cui ha chiesto l’aumento a 10 miliardi dei fondi per l’infrastrutturazione anche nell’ottica di colmare il ritardo del Piano Bul.

FONTE PNRR GOVERNO ITALIANO

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