Pensare di lavorare all’estero fino a qualche anno fa sembrava un’impresa per cui era necessario un grande sforzo di volontà e di costanza: convincere la famiglia, i genitori abituati ad averti vicino a casa o almeno nello stesso Stato, i datori di lavoro, gli amici e se stessi della fattibilità di un progetto simile.
Molti hanno affrontato l’esperienza di lavoro all’estero affrontando le difficoltà di un cambio culturale e delle proprie abitudini, e spesso l’esperienza si concludeva con il ritorno in patria.
Dall’inizio della pandemia l’esperienza del lockdown ha cambiato radicalmente le nostre abitudini:
– lo smartworking è diventato un modello di lavoro consolidato nelle culture aziendali, e farà parte sicuramente del nostro futuro. Gli uffici si svuotano e le aziende stesse incoraggiano il lavoro remoto di dipendenti e collaboratori.
– gli strumenti di collaboration come la messaggistica istantanea e soprattuto la videoconferenza riducono le distanza del contatto con colleghi, fornitori e clienti, amici e parenti
-lo shopping digitale, compresa la consegna a domicilio di cibo da asporto, non sono più un taboo, con una forte accelerazione rispetto ai trend previsti.
-le piattaforme di streaming online come Netflix , Amazon Prime e Disney per citarne alcune consentono di seguire i propri interessi e i momenti di svago everywhere
-il proliferare di app e siti dedicati al fitness permettono di mantenere le proprie abitudini quotidiane anche sportive
E quindi? Se tutto ciò è ormai un’abitudine, perché non farlo in giro per il mondo, in luoghi e paesi che magari adottano tassazioni agevolate?
Wikipedia definisce Digital Nomads “le persone che utilizzano le tecnologie delle telecomunicazioni per guadagnarsi da vivere e condurre la propria vita in modo nomade. Lavorano a distanza da paesi stranieri, bar, biblioteche pubbliche e spazi di coworking”
Proliferano le comunità virtuali per Digital Nomads:
digitalnomadlifestyle.com offre una panoramica attraverso i 5 sensi per la urban community dei nomadi digitali
nomadlist.com è una piattaforma ricchissima di consigli utili per i nomads, con tanto di annunci di lavoro e classifiche delle destinazioni da scegliere e link a piattaforme come coworker.com per trovare la giusta location in giro per il mondo
digitalnomads.startup.madeira.it non è solo un sito ma un vero e proprio villaggio per digital nomads creato nell’isola di Madeira in cui trovare una serie di sistemazioni e servizi pensati appositamente per soggiorni mensili .
Grecia, Estonia e Spagna continentale non sono da meno e propongono forti riduzioni fiscali per attrarre i digital nomads e i loro redditi.
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