Con il decreto ministeriale del 16 settembre 2020 del Mise e la delibera 318/2020/R/eel dell’Arera è stata resa possibile l’istituzione delle Comunità energetiche, ovvero gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente o, in maniera più semplificata, Comunità di energia rinnovabile. In sostanza dal 2020 i clienti finali, consumatori di energia elettrica nel rispetto dei requisiti stabiliti dal decreto, possono unirsi per produrre in maniera condivisa e da fonti rinnovabili l’energia di cui necessitano. L’energia elettrica condivisa, inoltre, beneficia di un contributo economico riconosciuto dal Gse e dà la possibilità di accedere ai fondi del Pnrr nel caso in cui la comunità energetica sia costituita nei comuni con meno di 5 mila abitanti. Ad oggi tuttavia il Ministero dell’Ambiente non ha ancora rilasciato il decreto attuativo, in ritardo ormai di un anno rispetto alle aspettative. Tante le idee e le proposte presentate a Torino, Milano, Firenze e Palermo, solo per citare le principali , e con l’obiettivo dichiarato dal ministro Pichetto Fratin di creare 15 mila comunità energetiche in Italia. Il decreto per cui l’Italia sta attendendo il via libera è al vaglio della Comunità europea.